Quando Robert Smith cercò di baciare Mark Hoppus
A raccontare la storia è il Il cantante e bassista dei Blink-182
Credits: Sam Rockman
Il cantante e bassista dei Blink-182 Mark Hoppus nel suo nuovo memoir intitolato "Fahrenheit-182", tra gli altri racconti e aneddoti, ha ricordato la volta in cui il frontman dei Cure Robert Smith avrebbe cercato di baciarlo.
Nel loro omonimo album del 2003 (leggi qui la recensione) i Blink-182 avevano incluso la canzone "All of This", scritta e cantata insieme a Robert Smith. L'anno seguente, era il dicembre del 2004, il leader dei Cure si unì alla band statunitense sul palco della Wembley Arena di Londra per cantare "All of This". Nel dopo concerto accadde una cosa strana.
Nel suo volume Hoppus ha raccontato il momento in cui Smith avrebbe, a suo dire, cercato di baciarlo e di come lui non ne abbia mai parlato con il diretto interessato. Il cantante dei Blink-182 ha spiegato di avere incontrato Smith diverse volte da allora, ma non hanno mai parlato di quella sera.
Il magazine statunitense Us Weekly ha intervistato Hoppus domandandogli se avesse avvertito Robert Smith prima di includere questa storia nel suo libro, il 53enne musicista californiano ha risposto: "No, non l'ho fatto. Avrei forse dovuto chiamarlo o avvertirlo o qualcosa del genere, ma non so... come si fa a parlare di quella cosa? 'Ehi, ti ricordi quando hai cercato di pomiciare con me?' Perché non ne abbiamo mai parlato. L'ho visto diverse volte da allora, ed è stato tutto fantastico e nessuno ne ha parlato. È stata una cosa a una festa dopo il concerto in una stanza piena di gente. Tutti bevevano, tutti si divertivano. Io e mia moglie ci diciamo: 'Ok, usciamo. Ci vediamo dopo', poi Robert cerca di baciarmi. In una stanza piena di gente nessuno se ne accorge tranne il nostro tecnico della batteria e il mio tecnico del basso. Lui era il mio eroe. Sono cresciuto ascoltando la musica di questo ragazzo e ha cambiato la mia vita per sempre. Poi cerca di baciarmi a una festa e io penso: 'Avrei dovuto farlo anch'io. Perché no?' È una storia molto migliore di quella in cui ha cercato di baciarmi ed è stato imbarazzante. Sarebbe stato bello dire, 'Sì, ho limonato con il mio eroe'".
Alla domanda se questo potrebbe rientrare nel caso del 'non incontrare mai i tuoi eroi', Hoppus ha replicato: "No, per niente. Non ero minimamente deluso. Ero più sbalordito del fatto che nessun altro l'avesse visto. Al punto che ero a letto, Skye si era addormentata, presi il telefono e chiamai il mio tecnico della batteria. Lui rispose al telefono completamente sveglio alle 3:30 del mattino e rideva. Gli dissi, 'Quindi l'hai visto, vero?' E lui fa: 'Oh, sì, quell'adulto che cercava di pomiciare con te? L'ho visto'”.
Il giornalista non molla la presa e chiede ancora a Mark Hoppus se si è mai chiesto perché Robert Smith si sia comportato in quel modo. "Penso che quella sera fosse solo un po' su di giri, si sentisse impertinente e si stesse divertendo. Era ispirato. Fu un concerto davvero divertente. Per noi ha significato tantissimo che fosse sul palco con noi, che abbia cantato una canzone del nostro album. Tutti questi sogni che si realizzano contemporaneamente, che si fondono in questo spettacolo a Londra, e poi finisce tutto in questa strana situazione e io me ne vado pensando che cazzo di roba?".
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